sabato 3 settembre 2016

Il pugilato, la fatica di combattere e quella di vivere

La fatica l’hai incontrata nelle albe gelide e stentate dell’inverno ed in quelle luminose e sfacciate dell’estate, quando hai preso per mano te stesso e ti sei trascinato all’aperto ad inghiottire aria, solitudine e pensieri. L’hai incontrata seduto a tavola, tra i familiari e gli amici, sentendoti talvolta in colpa per un boccone di troppo e per ogni bicchiere d’acqua deglutito, consapevole che ogni trasgressione l'avresti pagata con altro sudore, altre rinunce, sino a diventare una spugna da strizzare con le tue stesse mani.

L’hai incontrata tante volte sdraiato sul letto il pomeriggio, fingendo di non udire i rumori della casa e della strada, per cercare, ad occhi chiusi, di riassorbire l’energia del primo mattino, mandata via con le angosce, le paure e le incertezze, senza prestare attenzione ai gemiti dei muscoli e dei tendini.

L’hai incontrata appoggiando in spalla la sacca da palestra, sorridendo al prossimo per darti rinnovata volontà di guardare in viso il sacrificio e l’incosciente allegria di chi come te non “molla” dinanzi a nulla e a nessuno, pronto a subire, con apparente noncuranza, la pressione dell’allenamento, i rimproveri dell’allenatore e gli assalti dei compagni, coinvolti nella paradossale contraddizione di colpirti per aiutarti a crescere.

L’hai incontrata nelle notti di innaturale e sfinito sonno senza sogni, ed in quelle di molesto dormiveglia, mentre altrove i tuoi coetanei addobbavano i loro verdi anni, uguali ai tuoi, di amori ed allegria, stupiti e sconcertati di quanto immenso valore potesse avere per te ciò per cui eri pronto a rinunciare alle dolcezze della gioventù. L’hai incontrata sul ring, dove sei nato, morto e rinato così tante volte da non ricordartene neppure, e dove hai vinto la fatica, con gli occhi che stanno “dentro” il tenue velo che separa l’ubriacante momento del trionfo dal cupo baratro del dramma, giocandoti, contro un te stesso opposto, i sogni e il domani.

L’hai incontrata, infine, quando un giorno tutto è finito, ed hai scoperto che la tua vita doveva prepararsi all’estrema e più difficile della battaglie: quella di riuscire ad essere un uomo qualunque. Hai tremato davvero, come tremano gli uomini quando l’inconsapevolezza del futuro gli stringe la gola. Ti sei messo le mani sulle spalle e ti sei scosso con veemenza, come faceva nei momenti difficili il tuo maestro per riportarti a galla. 
L’hai fissata allora negli occhi la fatica e hai scoperto che era stata la tua incomoda amica di avventura. Ora le chiedi di starti accanto per il cammino che t’attende e che non sarà come quello già percorso, ma assai più difficile: perché nessuno ti concederà dieci secondi prima di decretare il ko, e non ci saranno arbitri, medici e maestri a salvarti la vita. La fatica di vivere. Da oggi la chiamerai così, senza averne paura, e riuscirai forse a vincerla ancora.

Gualtiero Becchetti

giovedì 11 agosto 2016

Quarta vittoria per Castellano: il pugile tarantino insegue la sua canche tricolore


Quarta vittoria da professionista per il boxeur pugliese Francesco Castellano. Il supermedio tarantino, da poco approdato alla scuderia Opi2000 di Salvatore Cherchi, ha battuto il giovane fighter ungherese Aron Csipak. Sul ring allestito nella località jonica di Campomarino, Castellano ha arginato l'aggressività di un solidissimo Csipak, grazie ad una boxe più pulita e lineare ed alla maggiore precisione dei colpi.

Svestita la canotta all'età di 28 anni, dopo una carriera da dilettante fatta di 21 successi su 36 incontri ufficiali, Castellano ha già combattuto 7 match professionistici, vincendone 4, di cui i 3 consecutivi del 2016 sembrano avergli aperto le porte ad una chance per il titolo italiano. Se l'eventualità dovesse concretizzarsi nel breve termine, si tratterebbe di un derby tutto pugliese, considerato che la cintura è attualmente detenuta dal ventiquattrenne salentino Andrea Manco.

lunedì 7 dicembre 2015

Forfait di Branco a pochi giorni dal match: il pugile italiano non andrà a Londra

Gianluca Branco ha reso noto questa mattina che non intende affrontare lo sfidante al titolo Europeo, Paulie Malignaggi. 

La notizia è stata diramata dalla sede romana dell'EBU questa mattina alle 11:48. Salta dunque la riunione allestita alla O2 Arena di Greenwich, a Londra. Il pugile italiano non ha reso noti i motivi di questa sua incredibile decisione. Non si tratterebbe di infortunio dal momento che la Matchroom Boxing (società organizzatrice della riunione) avrebbe immediatamente manifestato le proprie doglianze nei confronti del boxeur di Civitavecchia.

Nel frattempo, alla luce di questa decisione, l’EBU ha attivato la procedura prevista a mezzo d’asta perla difesa obbligatoria contro lo sfidante ufficiale Leonard Bundu. Le offerte relative all’organizzazione del match Branco-Bundu saranno visionate alle ore 12.00 di martedì 29 dicembre prossimo.

mercoledì 18 novembre 2015

Branco e Malignaggi combatteranno a Londra: per il vincitore c'è Kell Brook, ma entrambi hanno già annunciato l'addio.

Il match tanto atteso e tanto chiacchierato tra il campione di Civitavecchia Gianluca Branco e l'italo-americano Paul Malignaggi si svolgerà all'Arena O2 di Londra il 12 dicembre prossimo. L'EBU ha concesso a Malignaggi il nulla osta per combattere nella difesa volontaria di Gianluca Branco. Lo sfidante ufficiale del pugile romano rimane l'altro italiano Leonard Bundu, che però da ormai 3 anni appare proiettato alla rincorsa di una canche mondiale negli Stati Uniti quindi, con ogni probabilità, il vincente dovrà poi difendere il titolo contro il britannico Kell Brook. In realtà, indipendentemente da chi sarà il vincitore, la cintura dovrebbe rimanere vacante, dal momento che entrambi i pugili hanno annunciato il loro ritiro. Il 45enne Gianluca Branco, che a dicembre difenderà per la prima volta la cintura vinta nel 2014 contro Rafal Jackiewicz, è già stato due volte campione europeo superleggeri nel 2001 e nel 2010, oltre che sfidante mondiale WBC nel 2004 e nel 2006. Malignaggi, dal canto suo, è dieci anni più giovane all'anagrafe, ed è già stato campione del Mondo superleggeri nel 2007 e campione dei welter nel 2012. Un match d'addio che entrambi stanno preparando con grande determinazione.



L'evento sarà trasmesso dall'emittente Sky inglese, con oltre venti paesi collegati in tutto il mondo. 

martedì 17 novembre 2015

Scarpa all'assalto dell'intercontinentale IBF: battere Chaibi per entrare nella classifica mondiale

Sabato 28 novembre, al Palasport "Le Cupole" di Torino, il campione italiano dei superleggeri Andrea Scarpa tenterà l'assalto al vacante titolo intecontinentale IBF contro il coosfidante francese Lyes Chaibi, al record di 14 vittorie, 8 sconfitte e 2 pari. Il curriculum non proprio immacolato del transalpino non deve trarre in inganno: il francese ha infatti affrontato con coraggio, sebbene patendo la manifesta inferiorità, atleti i spessore come Fouad El Massoudi, Mohammed Mimoun, Samuel Vergas, Isaac Real (che lo scorso anno ha mandato a vuoto il nostro Emanuele Della Rosa nel match valevole per il titolo europeo), Cefalino Rodriguez (campione WBC dell'America latina e vecchia conoscenza di un altro pugile italiano Stefano Castellucci) e l'imbattuto canadese Steven Butler. Il beniamino di casa, dal canto suo, vanta invece un curriculum più pulito fatto di 18 vittorie, di cui ben 9 prima del limite, e 2 sole sconfitte. Nel 2012 si è laureato per la prima volta campione d’Italia nella categoria dei superpiuma battendo l'ottimo Cipolletta. Nello stesso anno ha difeso il titolo sbarazzandosi in due riprese dell'italo-americano Floriano Pagliara. Nel giugno 2013 è salito di peso ed ha sfilato la cintura dei superleggeri al "dottore" milanese Renato De Donato, corona che ha difeso prima contro il napoletano Acattullo e poi contro il friulano De Prophetis. I favori del pronostico sono leggermente appannaggio del nostro portabandiera, ma il match si preannuncia equilibrato e combattuto, ed il calore del pubblico sarà sicuramente un fattore importantissimo.


La copertura me­diatica dell'evento sarà garantita dell'emittente Dee­jay Tv che trasmetterà in diretta l'incontro a partire dalle 23:00, con 7 paesi collegati in tutta Europa. Il vincitore dell'incontro entrerà nella classifica mondiale e potrà ambire ad una chance titolata a livello europeo (a dicembre Nieto e Daws si affronteranno per la cintura EBU) ed iniziare a guardare più da vicino il campione russo Eduard Troyanovsky. 


Wladimir Klitschko contro Tyson Fury, ma il britannico pensa già al fratello maggiore.

Tyson Fury ha dichiarato alle televisioni britanniche che, dopo aver mandato al tappeto Wladimir Klitschko, penserà a mettere ko anche il fratello maggiore Vitali.

Il pugile britannico ha ufficialmente aperto le danze che porteranno al combattimento del 28 novembre, a Dusseldorf, in diretta esclusiva su Sky Sport Box. Fury sostiene che Wladimir abbia raggiunto un'età che non gli permette più di montare sul ring ad alti livelli e che, essendo in una fase calante, avrebbe dovutoseguire l'esempio del fratello e ritirarsi prima di incappare nella sua strada. 
«
Mi piacerebbe mandare a dormire tutti e due i fratelli, ma devo fare una cosa alla volta. Innanzitutto la settimana prossima, a Dusseldorf, farò capire a Wladimir ciò che succede quando un pugile giovane incontra un vecchietto come lui sul ring. Poi passerò a suo fratello maggiore, sperando voglia tornare ad indossare i guantoni per vendicare il fratellino al quale, come già annunciato, non concederò alcuna rivincita. Sono certo Vitali Klitschko accetterà, dato che mentalmente non ha mai smesso di essere un pugile. Voglio mettere la parola fine alla loro lunga e noiosa egemonia».


Guarda il Promo KLITSCHKO vs FURY

Giallo sul titolo IBF: accolto il ricorso di Mikhalkin, pronto il match contro Beterbiev.

La International Boxing Federation (IBF) aveva commesso un errore nell'approvare la scelta dell'avversario per Artur Beterbiev (9-0, 9 KO) al titolo IBF (in programma il prossimo 28 novembre). Inizialmente gli organizzatori, invece di contattare Igor Mikhalkin (17-1, 9 KO), avevano preso accordi con il numero 14 della graduatoria Karo Murat. Solo ieri l'IBF si è resa conto della fondatezza del ricorso presentato dal russo Mikhalkin, più alto in classifica, ma che i procuratori del campione in carica avevano ignorato. 

L'organizzazione ha perciò disposto che sia proprio Mikhalkin a sfidare Baterbiev nell'atteso match di Quebec City.

Stando alle notizie riportate dalla Fox tv sembrerebbe che Yvon Michel, promoter di Baterbiev, abbia volutamente trascurato Mikhalkin nella scelta di uno sfidante, ma il russo con ogni evidenza aveva la priorità in ragione della sua classifica.

Al promoter del campione, che avrebbe invano provato ad accomodare un match meno provante per il suo assistito, è girato tutto storto: il numero 11 della classifica Sullivan Barrera aveva accettato di combattere con Baterbiev, ma nell'immediato ci si era resi conto dell'impossibilità di condurre a termine la trattativa in ragione di un visto che non sarebbe mai stato concesso allo sfidante nei tempi necessari. Anche il numero 12 del rating  avrebbe fatto comodo a Michel, avendo caratteristiche più simili a quelle del campione, ma il pugile cubano ha immediatamente declinato l'offerta.


Così il promoter di Bererbiev avrebbe provato a contattare Murat, senza passare da Mikhalkin, che però ieri si è visto accolto il ricorso ed oggi si dice già pronto a salire sul ring. Se il russo dovesse farcela, le porte del titolo dell'Unione Europea (che rimarrebbe vacante a partire da dicembre) si aprirebbero anche all'italiano Mirco Ricci.

lunedì 16 novembre 2015

Appassionati di boxe scatenati sul web: il pugile del Grande Fratello non è mai salito sul ring.


E' tutto reale ciò che passa attraverso i reality. Così anche le bugie salgono sul ring filtrate dal piccolo schermo. 

Alessandro Calabrese, concorrente del "Grande Fratello 2015", è entrato nella casa con l'etichetta di pugile. Un'immagine supportata dal fisico tirato sotto i bicipiti tatuati. Però, fuori dagli stereotipi, non basta (e talvolta non è neppure necessario) avere un fisico scolpito per stare sul quadrato. Ciò che più conta è la dedizione ad una disciplina che richiede allenamento e sacrificio. Così, agli attenti telespettatori della popolare trasmissione Mediaset, è bastato poco per iniziare a nutrire dubbi sull'esperienza pugilistica del concorrente di Nettuno, che vanterebbe «quattordici anni di pugilato».

Sin dai primi giorni della diretta, infatti, sui forum di boxe, si è cominciato a discutere del suo modo di portare i colpi durante gli allenamenti nel garage. Qualche perplessità l'ha destata anche la storia dell'esser passato «dalla categoria dei medi a quella dei massimi», con una differenza di peso che è di 16 kg nelle divisioni dilettantistiche e di 18 kg in quelle pro. Ma infondo "pugile" vuol dire tutto e non vuol dire niente. Era stato così anche per il tronista di "Uomini e Donne" Jack Vanore, grande appassionato di boxe e frequentatore di corsi di pre-pugilistica, ma presentato in trasmissione come pugile professionista. Tutto già visto quindi, e tutto perfino normale, se i fans di Alessandro non avessero cominciato ad inserire nell'agiografia del gieffino anche un match valevole per il vacante titolo italiano di categoria. E' a quel punto che sul web è scoppiata una divertente polemica, con gli appassionati del ring che hanno proposto l'ingresso in casa del fighter laziale Massimiliano Bucchieri, attuale detentore della cintura tricolore, il quale, secondo il format di quest'anno, potrebbe entrare nella casa di Cinecittà per una settimana "nascondendo un segreto". Alessandro riconoscerebbe il campione italiano?

Intanto le associazioni "Viva la Boxe" e "Vita da Pugili", attraverso la loro rivista on line, hanno pubblicato la seguente nota stampa:


Con riferimento alla carriera sportiva di Alessandro Calabrese, concorrente della trasmissione “Grande Fratello”, è opportuno precisare che:
👊
L’atleta Alessandro Calabrese non ha mai combattuto per il vacante titolo italiano dei pesi medi.
👊
L’atleta Alessandro Calabrese non risulta essere pugile agonista, non avendo mai disputato incontri nelle divisioni professionistiche (rating e graduatorie di tutti i pugili italiani sono consultabili sul sito BoxRec.com).
Tanto appare dovuto per fornire all’opinione pubblica un’informazione corretta, nel rispetto di una disciplina che tutti noi, e sicuramente anche Alessandro, amiamo e seguiamo con passione.


Insomma, che i pugili facciano audience è un dato di fatto. Dimostrato anche dalle esperienze televisive di Clemente Russo a "La Talpa" e di Patrizio Oliva all' "Isola dei Famosi". Che i pugili che "bucano lo schermo" rappresentino o meno l'intera categoria non è importante. Per lo meno però devono essere pugili. Pronti ad indossare i guantoni. Anche quando si tratta di trasmissioni televisive.

venerdì 6 novembre 2015

Mai successo: forfait di Brischetto alle operazioni di peso, salta il titolo europeo. La Opi2000 annuncia azioni legali, il pugile siciliano dirama un comunicato stampa per spiegare l'accaduto.

Il titolo europeo dei pesi supermedi resterà al francese Hadillah Mohoumadi. Domani sera, infatti, il campione in carica non dovrà sudare neppure un round per difendere la cintura continentale dall'attacco di Giuseppe Brischetto, nominato sfidante ufficiale dopo la rinuncia di Ali Ndiaye, ma assente ieri mattina alle operazioni di peso.
La Opi 2000 di Salvatore Cherchi, società organizzatrice della riunione, ha annunciato azioni legali per ottenere risarcimento al danno subito, ed ha commentato l'accaduto in questi termini: 
"Giuseppe Brischetto sarebbe dovuto arrivare a Linate giovedì mattina. Ad attenderlo in aereoporto, insieme con il responsabile organizzativo Salvatore Cherchi, c'erano il promoter Giulio Spagnoli e l'allenatore del pugile Mario Massai. Si è fatto ogni tentativo possibile per rintracciare l'atleta, ma i recapiti telefonici sono risultati irreperibili.Constatata l'assenza del boxeur italiano alle operazioni di peso, la Opi 2000 si è vista costretta ad annullare il match valevole per il titolo europeo in programma per domani sera. La Opi2000 si riserva quindi di procedere in sede legale nei confronti del pugile, a tutela della propria immagine".
Pronta la replica del fighter siciliano che ha diramato un corposo comunicato stampa:
"Sono rimasto allibito dalle vicende che mi hanno visto protagonista, mio malgrado, negli ultimi mesi [...]. Adesso dico la mia. Non  avrei mai pensato  di ritrovarmi, all'età 38 anni, ad essere preso in giro in maniera così eclatante. Una presa in giro che non riguarda solo me, purtroppo, ma tutta la categoria dei pugili e di chi, come me, AMA la boxe.
Dopo i ripetuti rinvii per il Titolo Italiano, che stavano diventando estenuanti, il giorno 27 ottobre si è raggiunto  il culmine. Appena atterrato a Roma, dove avrei dovuto ultimare la mia preparazione, il mio promoter mi ha comunicato che (ancora una volta!) l’incontro sarebbe stato rinviato (senza ancora una data certa) forse al 21 novembre, e ribadisco forse!!
A quel punto ho realizzato di aver buttato mesi e mesi di preparazione, sacrifici per mantenere il peso, spese per gli integratori, trasferta a Roma, licenza lavorativa [...] non volevo crederci!! Il mio promoter però mi ha offerto la grande occasione: quella di disputare il Titolo Europeo. Qualcosa che andava decisamente oltre i miei obiettivi. Ho pensato che valesse la pena valutare quell'opportunità [...]. Ovviamente, tenuto  conto dell’importanza della manifestazione, mi sono tutelato richiedendo le opportune garanzie, sì da evitare di ritrovarmi nuovamente in situazioni di incertezza. Volevo un contratto, per essere sicuro che stavolta l’incontro avvenisse nei termini che mi erano stati prospettati. Inoltre, di non minore importanza, il fatto che, essendo io un dipendente delle forze armate, in queste circostanze mi ritrovo obbligato a far visionare copia del contratto definitivo ai miei superiori, per verifica della conformità necessaria per l’autorizzazione del mio comando (per chi non lo sapesse, qualsiasi militare, per poter combattere da professionista, deve essere autorizzato dal proprio comando).
Da qui inizia il silenzio. Niente informazioni e niente contratto! I miei allenamenti intanto proseguono, ma inizio a dubitare del fatto che le mie richieste siano state effettivamente prese in considerazione [...] nonostante avessi  ribadito che senza il contratto autorizzato dal mio comando non avrei potevo combattere. Da non credere. Finalmente, martedì pomeriggio giorno 3 novembre, ricevo copia del contratto. Oltre al danno, la beffa.  La borsa dichiarata era a dir poco ridicola, totalmente lontana da quella inizialmente concordata. Insufficiente perfino al rimborso di tutte le spese fino a quel momento da me già sostenute. Considerato che sarei dovuto partire giovedì mattina giorno 5 novembre, mi sono ritrovato nella condizione di dover far visionare il contratto, portarlo al mio comando, e aspettare l’autorizzazione, il tutto in poco più di 24 ore. In altre parole: impossibile. Ho comunque provato e, ovviamente,  fallito il tentativo . Arrabbiato, il giorno 4 novembre, ho comunicato la mia NON autorizzazione a disputare l'incontro.

Solo allora si sono “interessati” alla mia situazione, cercando soluzioni ovviamente a me sfavorevoli. Tutto questo è VERGOGNOSO! Sono deluso da questo sistema, cieco con i pugili ma ossequioso nei confronti del  dio denaro. Noi
 pugili siamo dei “birilli”, come ci ha definiti qualcuno, manovrati in base agli interessi di tutti, eccetto che dei nostri."

sabato 11 luglio 2015

Tuiach contro Wallish: dalla delusione tricolore al sogno WBO

Questa sera, nella G.A.TEC Arena di Magdeburg, in Germania, l'ex campione italiano dei pesi massimi  Fabio Tuiach affronterà l'imbattuto beniamino di casa Micheal Wallisch per il Titolo Europeo della sigla WBO. Si tratta di un evento non programmato ed anche piuttosto inatteso per il pugile triestino che, neppure un mese fa, cedeva la cintura tricolore al boxeur sardo Salvatore Erittu, e meditava l'addio al pugilato professionistico. Ma si tratta anche, come ha dichiarato lo stesso pugile nella conferenza stampa di presentazione, di una «chance internazionale di quelle che capitano raramente e alla quale era impossibile rinunciare»



Un'impresa di una difficoltà assoluta che però, al contempo, stimola e gratifica; specie se si pensa che il pugile triestino, in terra tedesca, affronterà anche quei demoni che dal 2008 ancora lo perseguitano (proprio in Germania subì un terribile ko alla 2' ripresa contro il campionissimo Marco Huck).

Gli allenamenti di Tuiach, che ha preparato il match assieme all'ex campione olimpico Clemente Russo, dovrebbero consegnare al ring un pugile ritrovato e sereno. I favori del pronostico sono tutti appannaggio del tedesco che ha, nel suo bagaglio di risorse, un destro diritto devastante. Tuiach dovrà invece puntare tutto sui suoi ganci risolutori, che in passato gli sono valsi imprese inaspettate. Diretta televisiva con Raisport 1 a partire dalle 23:00.

mercoledì 17 giugno 2015

Erittu contro Tuiach: rivalità, social neetwork e una possibile rivincita

Una vittoria netta, quella del pugile di Porto Torres, Salvatore Erittu, che sabato scorso (al Pala San Filippo di Brescia), ha conquistato il titolo italiano dei pesi massimi, battendo, con parere unanime dei giudici di gara, il boxeur triestino Fabio Tuiach.

Il match, che ha fatto registrare picchi di ascolto per l'emittente televisiva Deejay Tv, era stato preceduto da una vigilia molto "americana", con provocazioni reciproche fino al giorno del peso ufficiale [Clicca qui per leggere l'articolo].

Anche l'immediato dopo match è stato accompagnato da frasi al vetriolo. Il team del pugile sardo, rispedendo al mittente i selfie della vigilia, ha postato una foto, scattata davanti ad una gioielleria di Brescia, accompagnata dalla scritta: «Il team Swarovski ringrazia l'ex campione italiano. Resti sempre il più bello d'Italia, pur con qualche livido in più. Ricorda: il paradenti bisogna tenerlo in bocca! Alla prossima»

Nel frattempo Fabio Tuiach, il quale inizialmente sembra va aver riconosciuto la sconfitta: «Si sa che i picchiatori perdono sempre contro i tecnici», raggiunto dagli insulti poco "sportivi" dei tifosi di Erittu, ci ha ripensato e ci è andato giù di fioretto, contestando alcune decisioni arbitrali, e sostenendo che il match si sarebbe dovuto concludere alla 2' ripresa. Pronta la replica del pugile sardo: «Non sai perdere e sei un leone da monitor, ti consiglio di lasciar perdere la boxe e scrivere un pò di romanzi per arrotondare».

Sembrava finita qui. Ed invece Tuiach ha riaperto la polemica, caricando un video di pochi secondi: «Signori, questo è il pezzo in cui metto K.O. Salvatore Swarovski. Forse lascerò la boxe, va bene, ma a casa mia ero ancora io il campione!». Anche in questo caso la risposta del pugile sardo non si è fatta attendere: «Posso darti la rivincita quando vuoi, anche nel giardino di casa tua»

Insomma, i presupposti per un rematch sembrano esserci tutti, anche se bisognerà fare i conti con Gianluca Mandras, anche lui in lista d'attesa per una nuova chance tricolore.

Sul web, intanto, la rivalità Erittu-Tuiach diventa virale e sulle pagine sportive e nei forum di pugilato opposte fazioni di tifosi non se le mandano a dire. Su "Vita da Pugli" sono apparse anche le prime vignette satiriche. Una complicazione difficile da gestire per i due protagonisti? Staremo a vedere. Di sicuro è uno spot positivo, in termini di attenzione mediatica, per l'intero sistema del nostro pugilato. Viva la Boxe.


giovedì 11 giugno 2015

Fiordigiglio deve battere Vitu per riportare l'Europeo in Italia: manca dai tempi di Piccirillo

A distanza di un anno esatto dall'ultimo assalto italiano al titolo Europeo dei superwalter (non andò bene nel maggio scorso ad Emanuele Della Rosa contro Isaac Real, così come non era andata bene l'anno prima a Nichhi contro Rabchenko) sabato 13 giugno, al Pala San Filippo di Brescia, un altro italiano, Orlando Fiordigiglio, ci riprova. L'obbiettivo ambizioso è quello di riuscire a cingersi in vita la prestigiosa cintura lasciata vacante dal tedesco Jack Culcay, attualmente alle prese col sogno del mondiale WBA (è di questi giorni l'ufficialità della rivincita contro Maurice Weber). L'occasione è ghiotta, considerato che Fiordigiglio avrà dalla sua il pubblico amico di Brescia. Ma il fattore campo è un vantaggio davvero minimo se si considera il valore effettivo del co-sfidante. 
A misurarsi contro il pugile italiano ci sarà infatti l'astro nascente della boxe francese Cedric Vitu che all'età di 30 anni non ancora compiuti ha già disputato la bellezza di 43 incontri, con un curriculum di 41 vittorie (16 per ko), e solo 2 sconfitte, l’ultima patita nel 2012 proprio contro il bielorusso Rabchenko in un match valevole per l'Europeo. Mancino ostico, già tre volte campione di Francia e campione EBU dell’Unione Europea nel 2011, due anni prima che di quella cintura si appropriasse proprio il nostro boxeur. Dal canto suo Orlando Fiordigiglio è uno dei migliori pugili di questa categoria, vanta un curriculum immacolato di 21 vittorie in altrettanti incontri, 11 chiusi prima del limite, ed è stato, oltre che campione italiano, per ben quattro volte campione dell'Unione Europea.

I destini di questi due fighter si sono sempre sfiorati nelle griglie EBU-UE, sabato i due si affronteranno per la prima volta con in palio il titolo Europeo vero e proprio. La speranza è che Fiordiglio riesca a riportare la cintura in Italia, otto anni dopo l'ultimo successo di Michele PiccirilloCollegamento col Palasport "San Filippo" di Brescia per la diretta televisiva Deejay Tv (streaming) a partire dalle ore 23:00.

mercoledì 10 giugno 2015

Scintille per il tricolore dei massimi: tra Tuiach ed Erittu la "scazzottata" inizia sul web

I livelli di provocazione sono quelli del famigerato «Ti spiezzo in due» pronunciato da Ivan Drago in Rocky IV.  L'America è lontana, ma anche al di qua dell'oceano abbiamo imparato a non farci mancare nulla. Prima di montare sul quadrato i pugili se le danno sul web, proprio come negli States. Ci è andato giù pesante Fabio Tuiach e, a pochi giorni dal titolo italiano dei pesi massimi, sul suo profilo facebook ha scritto: «Ti staccherò la testa sul ring». Il messaggio è chiaramente rivolto allo sfidante di Porto Torres, il boxeur trentaquattrenne Salvatore Erittu, che dal canto suo ha replicato: «Mi auguro che la tua signora non venga ad assistere all'incontro, perché sarà un combattimento molto più maschio di quello che ti aspetti».

Sono solo le ultime avvisaglie di una lunga serie di botta e risposta che i due pugili si inviano (quasi quotidianamente) attraverso i social, sostenuti dai like e dalle ri-condivisioni dei rispettivi supporters. Da quando la Federazione ha ufficializzato il nome di Erittu quale sfidante alla cintura, Tuiach non ha perso occasione per punzecchiare il suo avversario, dapprima sopranominandolo "Swarosky", per la presunta fragilità della sua mascella, e poi invitandolo a «Non mancare alla sagra del Ko», frase che suggerirebbe un finale prima del limite con il sardo al tappeto.

A dire il vero il campione in carica non è nuovo a questo genere di provocazioni, dalle quali non ha risparmiato neanche il più quotato Matteo Modugno definito "bello come Shrek" alla vigilia del combattimento di Salò. Erittu però (temperamento più sanguineo rispetto al boxeur piacentino) non poteva restare impassibile agli sfottò ed ha replicato, invitando Tuiach a dismettere l'abito talare perché 
«Si spaccia per religioso, ma i suoi post sono inviti alla ginecologia, non alla fede». Pronta la risposta di Tuiach: «Farò da buon cristiano una preghiera anche per te affinché ti vada tutto bene nella vita... e non riporti danni permanenti dai miei colpi».


E pensare che fino al 2010 - fatta salva la sana rivalità sportiva - Erittu e Tuiach si erano anche allenati insieme (vedi foto). 


Loro, accomunati non soltanto dall'anagrafe, ma anche da una storia pugilisticamente simile. Salvatore Erittu, infatti, proprio come Fabio Tuiach, nella categoria dei massimi-leggeri è già stato Campione IBF del Mediterraneo, e per ben due volte campione italiano. 

Sia Tuiach che Erittu hanno affrontato e battuto l'iridato Paolo Ferrara, ed entrambi hanno conosciuto il gusto amaro della sconfitta al primo tentativo di centrare una corona prestigiosa fuori dai confini nazionali: Erittu è stato messo ko al secondo round dal rumeno Giulian Ilie (nel match valido per l'Intercontinentale IBf del 2010) e Tuiach, anche lui dopo due riprese, è finito al tappeto contro Marco Huck (nel match valido per il titolo Europeo del 2008). Entrambi hanno dovuto fare i conti con gli stop forzati della Federazione dopo i postumi della sconfitta. Ed entrambi hanno dovuto allenarsi duramente per ritornare a grandi livelli. Perfino i rispettivi curriculum si somigliano (27 vittorie e 3 sconfitte quello di Tuiach; 26 vittorie e 2 sconfitte quello di Erittu).

Le carriere dei due sono definitivamente riprese, seguendo però strade diverse. Quella intrapresa da Tuiach si è spinta fino al titolo italiano dei pesi massimi, categoria nella quale, sei mesi fa, è salito anche Erittu, proprio per provare a sfilare la cintura al pugile triestino. Una notizia che ha alimentato le prime simpatiche schermaglie, degenerate fino alle velenose dichiarazioni di ieri sera, con Erittu che scrive: «Rimarrai un piccolo pugile che verrà ricordato solo per la sua ignoranza»Tuiach che gli risponde: «Sono un atleta rispettoso e verrò a trovarti con amicizia in ospedale subito dopo l'incontro»La boxe è anche questo, e nell'era dei social media ogni veleno finisce per avere un effetto ricompattante. Se all'attenzione si unisce l'attesa sarà un boom di ascolti. Collegamento col Palasport "San Filippo" di Brescia per la diretta televisiva Raispot e Deejay Tv (streaming) a partire dalle ore 23:00, quando le parole lasceranno il posto alla legge del ring. E che vinca il migliore. 

martedì 9 giugno 2015

Match di rientro per Scalia contro l'esordiente Gallinaro

Il 13 giugno prossimo, presso la Chiesanuova di San Casciano Val di Pesa, dopo quasi due anni di inattività, tornerà sul ring il pugile toscano Marco Scalia (al record di 4 vittorie e 1 sconfitta). L'appuntamento di Pinolo lo vedrà opposto al debuttante ventenne Andrea Gallinaro. Per Scalia si tratta di un rientro impensabile fino a pochi mesi fa quando il boxer fiorentino scorrazzava di palestra in palestra, senza un preparatore, senza una procura e senza un vero programma di allenamento; ecco quindi che un semplice match di rientro si carica di contenuti«Tra i professionisti non ci sono match facili. L'insidia è sempre dietro l'angolo. Qui poi c'è anche l'incognita dovuta alla mia lunga assenza. Io spero di far bene per riprendere a guardare finalmente avanti. Mi sono calato nella categoria superpiuma, e in prospettiva sogno di riuscire a combattere per il titolo italiano. Per farlo devo però ritagliarmi piccoli spazi per rientrare nel ranking. Ovviamente per adesso non faccio voli di fantasia. Vivo alla giornata e il mio unico obbiettivo è cercare di fare bene al rientro»»

Scalia sa bene che i migliori di questa categoria hanno gli occhi al panorama internazionale, quindi se riesce ad inserirsi e a risalire qualche posizione, e magari qualcuno rinuncia alla chance tricolore, si potrebbe aprire uno spiraglio anche per lui. Lo stesso discorso vale però per tutti i pro di questa categoria, quindi anche per il suo avversario. Ecco perché, per rovinargli la festa, la Group Boxe di Latina è pronta a lanciare sul ring l'ottimo Andrea Gallinaro, pugile nato a Formia e passato professionista pochi mesi fa, dopo un ottimo palmares come dilettante. Gallinaro, al suo esordio tra i pro, dovrà provare a far valere il suo maggiore allungo per tenere a bada la fame di rivincita di Scalia.

Nel ricco sottoclou di San Casciano spicca anche un altro match tra professionisti, per la categoria supermedi si affronteranno infatti Lepei Dragan e Yassine Habachi.

Blandamura ci riprova: il "Siux" sfiderà Michel Soro per il titolo Europeo

Salvatore Cherchi e la OPI 2000 sono riusciti a portare in Italia il titolo Europeo dei pesi medi, che il 20 giugno prossimo vedrà affrontarsi al Teatro Principe di Milano il boxeur romano Emanuele Blandamura e il francese Michel Soro.

Per il trentacinquenne "Siux" Emanuele Blandamura, già campione del Mediterraneo, si tratta della grande chance per affermarsi a livello continentale dopo quella sfumata lo scorso anno contro Billy Joe Saunders, e di conquistare finalmente il titolo Europeo  vero e proprio, dopo aver detenuto per anni la cintura dell'Unione Europea. 

Il suo avversario sarà il ventisettenne Michel Soro, classico pugile poco mobile sulle gambe ma che ha nelle corde il pugno del ko, dimostratosi devastante in più di un'occasione, come testimonia il suo record di 26 vittorie (di cui 16 per K.o.). Soro è già stato campione di Francia dei superwelter nel 2013, campione internazionale dei pesi medi per la sigla WBA nel 2014, e campione superwelter del Nord America mandando al tappeto l'astro nascente della boxe statunitense Glen Tapia.

Il combattimento tra Soro e Blandamura sarà trasmesso in diretta su Deejay Tv, canale 9 del digitale terrestre.

Scarpa mette in palio la cintura: il 20 giugno affronterà l'esperto De Prophetis.

Il 20 giugno prossimo, presso il Teatro Principe di Milano, il foggiano Andrea Scarpa, metterà in palio il titolo italiano dei pesi superleggeri professionisti contro lo sfidante friulano Emanuele De Prophetis. La manifestazione sarà organizzata dalla OPI 2000 di Salvatore Cherchi, preceduta da una breve esibizione del repper Mondo Marcio e teletrasmessa in diretta da Raisport.

Andrea Scarpa ha ventotto anni, è foggiano di origini, ma piemontese di adozione. Scarpa vanta un curriculum di 17 vittorie e 2 sole sconfitte. Nel 2012 si è laureato per la prima volta campione d’Italia nella categoria dei superpiuma battendo l'ottimo Nicola Cipolletta. Nello stesso anno ha difeso il titolo sbarazzandosi in due riprese dell'italo-americano Floriano Pagliara. Nel giugno 2013 è salito di peso ed ha sfilato la cintura dei superleggeri al campione milanese Renato De Donato, corona che ha poi difeso anche contro il napoletano Francesco Acattullo (attuale co-sfidante al titolo italiano dei pesi leggeri).

Emanuele De Prophetis invece di anni ne ha quasi 40, ma in barba all'anagrafe ha deciso di tornare alla boxe attiva dopo quattro anni di inattività. Il pugile friulano vanta un curriculum di 23 incontri, con un record di 16 vittorie e 7 sconfitte. In carriera è stato già detentore del titolo Italiano dei superleggeri nel 2009 e del titolo intercontinentale. De Prophetis è abituato ai match titolati avendo già affrontato tra gli altri, Ville Piispanen nel 2010 per la cintura dell'Unione Europea, ed Aram Ramazyan per il titolo internazionale IBf nel 2007.

I favori del pronostico sono tutti appannaggio del più giovane campione in carica, il quale avrà dalla sua il certo sostegno del folto pubblico, che ormai abitualmente lo segue nei suoi incontri anche lontano dalle mura amiche di Torino.

sabato 21 marzo 2015

Scalia annuncia il suo ritorno sul ring: «Con il Maestro Turchi posso fare grandi cose»

L'avevamo lasciato alle corde due anni fa (clicca qui per leggere l'articolo), in procinto di abbandonare il professionismo ed appendere una volta per tutte i guantoni al chiodo. Ma nella boxe, come nella vita, è vietato mollare. L'avvento della nuova Lega Pro Boxe e lo stimolo datogli dalla sua compagna, che a gennaio lo ha reso padre del piccolo Diego, lo hanno caricato delle giuste motivazioni per ripartire. Così il pugile toscano Marco Scalia è tornato in palestra, stavolta sotto la guida di Leonardo Turchi (già due volte campione italiano dei massimi leggeri, e padre dell'astro nascente del nostro pugilato Fabio Turchi). 

Alla Boxing Club Firenze, oltre a Turchi, a seguire i suoi progressi ci saranno presto anche i maestri Pasquale Chello e Salvatore Minichello (già preparatori atletici del boxeur campano Samuele Esposito attuale campione intercontinentale IBF dei pesi superleggeri). 

Queste le dichiarazioni rilasciate da Marco alla nostra rivista: 
«Ero fermo da tanto tempo, ma sono tornato in forma nel giro di poche settimane. Mi manca solo il ring
». Dopo il match saltato contro Olekandr Samara ad ottobre 2013 (Samara decise di salire di categoria per affrontare Pasquale Di Silvio, ndr), «L'anno scorso c'era in ballo un possibile incontro con il trentenne spagnolo Andoni Gago, ma io ero nettamente fuori peso ed avevo tagliato i rapporti col mio procuratore. Spero di poter tornare a combattere già prima dell'estate e riuscire a dimostrare a tutti il mio valore. Attualmente sono ancora privo di una procura, ma intanto mi alleno duramente e non mollo. Il mio team dice che miglioro giorno dopo giorno. Con Leo all'angolo ce la posso fare, io ci metterò tutto l'impegno possibile».

venerdì 20 marzo 2015

Mondiale Silver dei superleggeri per Luca Giacon: domani a Milano affronterà Jamoye.

Al Dixieland Cafè di Milano si è da poco conclusa la conferenza stampa di presentazione del titolo Silver dei pesi superleggeri WBC, che domani sera vedrà affrontarsi al Teatro Principe Luca Giacon e Steve Jamoye per il titolo vacante.


L'italiano ha davanti a sè un'occasione da non lasciarsi sfuggire. Lui è Luca Giacon, cognome veneto, origini nordeuropee, genitori di Bruxelles, ma adottato dalla Sardegna sia come residenza che nell’affetto dei tifosi. Giacon è cresciuto pugilisticamente a Panama dove è stato formato dal suo storico allenatore Orlando Soto, ex boxeur sudamericano che ha combattuto per il titolo mondiale dei pesi piuma e superpiuma ed ha chiuso la carriera con un record di 32 vittorie e 11 sconfitte.


Nella conferenza stampa di stamattina Giacon ha dichiarato di stare bene fisicamente e mentalmente, e di volere fortemente il titolo. Il suo avversario è un pugile velenoso, di quelli che cercano lo scambio e tendono a imporre il proprio ritmo agli avversari.


martedì 17 febbraio 2015

Nuova bufera su Domenico Spada: da domani braccialetto elettronico per il pugile accusato di estorsione


Nuovi guai per Domenico "Vulcano" Spada, l'ex campione Silver WBC dei pesi medi è stato arrestato stamattina ai Castelli Romani. Alle prime ore dell’alba i Carabinieri del nucleo operativo di Frascati hanno fermato il pugile e suo padre ritenuti colpevoli di estorsione ai danni di un imprenditore edile di 58 anni, residente nella zona.

Il 12 novembre scorso i carabinieri avevano già arrestato 4 persone (Spada, suo padre, e due donne di nazionalità ungherese), con l'accusa di usura nei confronti dello stesso commerciante romano, costretto a vendere la propria attività e ad ipotecare la propria abitazione per saldare il debito contratto con l'atleta romano. Dalle indagini preliminari era emersa la pretesa di settantamila euro a fronte di un prestito iniziale di quarantamila euro. 

Stavolta il boxeur e suo padre sono invece finiti nei guai per aver "commissionato" all'imprenditore lavori di ristrutturazione da eseguire sull'abitazione della vittima, da vendere poi agli Spada al prezzo di centomila euro, a fronte di un valore immobiliare superiore ai duecentomila euro. Spada e il padre, già agli arresti domiciliari, sono stati raggiunti da un nuovo provvedimento cautelare. Al pugile è stato quindi applicato il braccialetto elettronico per evitare l'allontanamento dal domicilio.


Dal profilo facebook il pugile romano (39 vittorie e 6 sconfitte in carriera) allude al complotto: «Se fossi uscito vittorioso dal match con Murray mi avrebbero fatto tanta pubblicità gratuita? O avrei partecipato a l'Isola dei Famosi?».


Garantismo impone la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, "Vulcano" dovrà ora far valere le proprie ragioni in Tribunale per riabilitare la propria immagine uscita malconcia da questo "brutto match" col malaffare.

venerdì 24 ottobre 2014

[video] Fragomeni s'arrende alla legge del tempo: troppo più forte e più giovane il russo Chakhkiev






Nella superba scenografia dell’immensa Luzhniki Arena di Mosca, ricolma all’inverosimile, il vacante titolo europeo dei cruiser cerca il degno detentore con la sfida tra il nostro Giacobbe Fragomeni (32-4-2; 13 ko) e il 31enne Rachim Chakhkiev (19-1-0; 14 ko), idolo di casa oggi residente ad Amburgo.



Entra per primo, attraverso una lunga passerella e in tenuta tricolore, Giacobbe, apparentemente sereno. poi, in t-shirt bianca e calzoncini neri, accompagnato dall’applauso della folla, il barbuto Rachim "Machine" ChakhkievArbitra l’inglese Jan John Lewis. Fungono da giudici il francese Dolpierre, il bielorusso Kavalenia e l’olandese Verwis.



Il match inizia con Fragomeni che avanza a piccoli passi e la guardia alta, mentre il russo si muove sulle gambe e porta, senza affondare, diretti destri e sinistri, talvolta cambia guardia e dà l’impressione di "fare accademia", forse per mettere Fragomeni in stato d’inferiorità psicologica. In effetti, la differenza fisica è quasi stridente. Il padrone di casa sovrasta per altezza e struttura muscolare il nostro Giacobbe, il quale cerca, con commovente volontà, di accorciare la distanza.

Anche la seconda ripresa conferma le poco incoraggianti impressioni destate dalla prima, ma Giacobbe tiene il ring e si vede benissimo che getta sul ring tutto quanto ha, ma il sospetto che neppure un uomo dagli attributi d’acciaio, quale lui è, possa sconfiggere le leggi del tempo prende sempre maggiore consistenza col trascorrere dei minuti.

Al terzo round ancora prova ad andare avanti, a scombinare i piani di Chakhkiev, ma senza riuscire a cogliere risultati tangibili e a metà della ripresa il russo preme sull’acceleratore, arrivando a bersaglio con alcuno pesanti colpi al corpo e ad un minuto dal suono del gong fa centro con una combinazione di tre colpi al capo che fa cadere Fragomeni al tappeto, il quale attende il conteggio con lo sguardo che è quasi una sentenza. Triste ma coraggiosissimo, l’italiano si riprende, non vuole cedere e persino tenta di reagire, poi arriva il gong.

Nel quarto round, Rachim Chakhkiev decide che è il momento di chiudere e lo si capisce da come prende l’iniziativa e comincia ad affondare diretti e ganci ai quali il nostro eterno ragazzo può opporre ormai solo il proprio cuore. Infatti, in una fase alla corta distanza, il russo giunge a bersaglio con un montante sinistro doppiato con un gancio destro nelle zona parietale e Giacobbe cade sulla stuoia. L’arbitro lo conta, lo fissa negli occhi e decreta il ko.

Scende il sipario sulla carriera ad alto livello di Giacobbe Fragomeni e non si può fare altro che dirgli “grazie” . La sua è stata una storia meravigliosa, lunga una vita e finisce non come si sperava, ma purtroppo come si temeva. Nella lontana Mosca la natura ha vinto ancora e dice che a 45 anni o si è “marziani” miracolati o non è più tempo di combattere. Il nostro pugile ha dato non tanto, ma tantissimo alla boxe verde-bianco-rossa e le sue imprese sono ormai scritte nel libro della storia.

Fragomeni è caduto. Evviva Fragomeni, ed evviva anche a Chakhkiev, degnissimo campione d’Europa e pugile che può aspirare anche a traguardi più alti. Sei anni fa contro Clemente Russo combattè la finale olimpica di Pechino. 
Oggi, in contemporanea, mentre lui si cinge della cintura continentale dei professionisti dinanzi ad una gigantesca e pittoresca platea, il pugile di Marcianese s’accinge ad iniziare, nel palazzetto di viale Tiziano a Roma, il primo match delle Apb-Aiba. Strano il destino. Strano ed emblematico.

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