domenica 19 gennaio 2014

QUELLI DI... SERIE A 2013/2014 | Allungo del Grifone, i viola agganciano il Bologna.

Il 2014 appena cominciato, per il modo in cui è cominciato, suggerirebbe di non preoccuparsi (che tanto il campionato ha già pronti i suoi verdetti) e ogni tanto di giocare. Invece Inter e Napoli di giocare proprio non ne vogliono sapere. Da essere l'unica partita confermata della settimana, è stata invece l'unica a saltare. Della serie "sproniamo gli altri a scendere in campo e noi ce ne restiamo a casa".

VERONA-GENOA: 4-8
Il Genoa riprende la corsa alla finalissima ed infila 8 gol (o forse 12.. l’istruttoria è in corso) ad uno svogliato Verona, consolidando il primato in classifica che ora la veda staccata di sei punti rispetto alle inseguitrici. Di fronte il Verona di Federico Luisi, l’unica squadra fino ad ora capace di battere i rossoblù (ironia della sorte, sono stati gli unici tre punti conquistati dall’Halles in tutto il campionato). Se la compagine di Luisi dopo 3 minuti ha già esaurito il bonus dei falli, segno evidente che il Verona è stato plasmato a sua immagine e somiglianza, il nuovo Genoa targato Lomagistro -col suo approccio vincente alle partite!!!- impone alla squadra di pensar different. E la squadra ligure pensa different. Dopo cinque minuti è però il Verona a passare in vantaggio con Maddalena. No panic, due giri di lancette e il Grifone pareggia con un bel diagonale di Giancarlo Rizzi, e nei successivi dieci minuti archivia in fretta e furia la pratica: tripletta di Lomagistro e doppietta di Giannini. Inutile la rete di Trullo nel finale di primo tempo. Si va al riposo sul punteggio di 6-2. 

La ripresa è un susseguirsi di gol senza senso, rispetto ai quali l’arbitro perde il conto consegnando al tabellino un poco credibile 8-4 per il Genoa, che i giocatori in campo affermano essere su per giù un 12-8 per i rossoblù. I secondi tempi senza senso sono però tali finchè qualcuno non decide di darglielo un senso. L’uomo chiamato a dare un senso a questa partita è Francesco Moretti, uno che ogni volta che scende in campo si domanda se non fosse meglio una mangiata in macelleria, quello che tra il primo e il secondo tempo si domanda se è ancora un difensore coi piedi buoni o non già piuttosto un allenatore caporale: Moretti questa settimana ha chiesto al campo di dirgli se è un bruco o una farfalla, ed il campo gli ha risposto che è ancora una farfalla. Spiovente in area dalla destra di Giovanni Mancino, Moretti si coordina per battere al volo col sinistro, la gravità concede il lasciapassare al mezzo quintale della sua gamba sinistra che esplode un fendente sotto l’angolino... e prima ancora che la palla s'insacchi nel sette, Moretti è già membro onorario (insieme a Di Natale e a Van Nilstelrooy), dell’esclusivo club di quelli che fanno il gol giusto con il piede sbagliato.

IL MIGLIORE Fabrizio Giove (Genoa), voto 7. Essere l’estremo difensore di una squadra che si lascia bucare come fosse una groviera non dev’essere facile. Lui assolve l’ingrato compito portando a casa quella che ad oggi è la partita del Genoa con meno gol subiti, complice Pierino, che verosimilmente segna una mezza dozzina di gol in meno sul suo taqquino. Per il resto c’è davvero poco da dire: forte in avvio di primo tempo, elegante in alcuni interventi nella ripresa e sempre ben piazzato, in tutti i sensi. Grandissima prestazione la sua, meno quella del suo barbiere. RASATO.

IL PEGGIORE Pierino (arbitro della sezione di Bongallina), voto 4. Segna i gol con la precisione di un ragioniere bocciato in primo superiore ed a fine partita consegna alle statistiche un improbabile 8-4. Amante della musica classica all’undicesima rete del Genoa dice:  “E’ la settima… sinfonia Beethoven!”. CONTABILE.

BOLOGNA-FIORENTINA: 3-6
La coppia viola Mancini-Duca stende il Bologna e favorisce l'aggancio dei toscani al secondo posto della classifica. I padroni di casa restano attaccati al match fino all’espulsione di capitan Bianco che, anche nella serata più soft del campionato, dimostra d’avere il fallo facile nel proprio dna, e con due inutili spallate a Piero Giannuzzi si fa cacciare dal campo sul finire del primo tempo. E’ lo stesso Bianco che dalla panchina cerca di ricucire le fila dell’intesa bolognese recise dallo sposalizio calcistico ormai consolidato tra De Iacovo e il centroavanti Fabio Conte


L’attaccante bolognese può anche decidere di uscire dal campo, farsi via Matteotti a piedi e andare a fare footing sulle Cesine: De Iacovo gli passerà sempre e comunque la palla, per inerzia, per pigrizia e per affinità generazionale. Facile quindi per Domenico Ranaldo giocare puntualmente d’anticipo. La prima frazione di gioco si chiude così sul parziale di 3-2, alla tripletta di Michele Mancini, risponde Michele Maggiore con due cannonate da fuori area. 

In apertura di ripresa Duca spiana la strada ai suoi con una deviazione fortuita (ma quando succede a lui non è mai culo!) che gli vale il gol numero millesseicentottantasette di questo campionato. Maggiore accorcia nuovamente le distanze quando però la partita appare ormai segnata. La Fiorentina suda, sbuffa, ed inanella il terzo risultato utile consecutivo, lanciando nella classifica cannonieri anche il suo capitano Piero Giannuzzi che nel finale mette a segno il gol del definitivo 3-6, nonché il suo primo centro stagionale.

IL MIGLIORE Vincenzo Duca (Fiorentina), voto 6. Non è il prototipo del giocatore da oratorio, è piuttosto una branda semovente che sradica e scardina, divelle e diverte, imposta e intimorisce, e come suggerisce l’enigmatico cognome, accetta sempre i falli con la signorilità d’un nobile. Senza mai imprecare (immagina:puoi!). Poco adatto a giocare nei pressi delle chiese e dei circoli religiosi per via del fatto che anche solo per respirare lui bestemmia. Fa piangere lacrime di sangue al pubblico di suoi amici che tutto sommato hanno avuto il coraggio di andarsi a vedere l’impietoso spettacolo. Riesce ad impallinare due volte Ricciardi e resta agganciato al treno della classifica cannonieri. Per gli amici “Levandosky”, per i compagni di squadra “Levatedalcazzo”. TURPILOQUIO.

IL PEGGIORE Sempre Pierino (arbitro della sezione Bongallina), voto 3. Sebbene non in giornata, arbitra egregiamente la prima parte di gara e tiene in pugno una partita non facile. Alla mezzora decide di sventolare il secondo giallo sulla faccia di un Maurizio Bianco mediamente falloso, mediamente nervoso, e mediamente in grado di fare due falli cattivi nel giro di cinque minuti sullo stesso avversario. Il rosso è d’obbligo, ma al capitano del Bologna che gli domanda se l’espulsione gli varrà la squalifica, lui risponde “No, per me tu puoi tranquillamente giocare la prossima!”. Se qualcuno avesse ancora dubbi sulla discrezionalità del regolamento……. è pregato di tramutarli in certezze. IRREGOLARE.

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