Il 2014 appena cominciato, per il modo in cui è cominciato, suggerirebbe di non preoccuparsi (che tanto il campionato ha già pronti i suoi verdetti) e ogni tanto di giocare. Invece Inter e Napoli di giocare proprio non ne vogliono sapere. Da essere l'unica partita confermata della settimana, è stata invece l'unica a saltare. Della serie "sproniamo gli altri a scendere in campo e noi ce ne restiamo a casa".
VERONA-GENOA: 4-8
Il Genoa riprende la corsa alla finalissima ed infila 8 gol
(o forse 12.. l’istruttoria è in corso) ad uno svogliato Verona, consolidando
il primato in classifica che ora la veda staccata di sei punti rispetto alle
inseguitrici. Di fronte il Verona di Federico Luisi, l’unica squadra fino ad
ora capace di battere i rossoblù (ironia della sorte, sono stati gli unici tre
punti conquistati dall’Halles in tutto il campionato). Se la compagine di Luisi dopo 3 minuti ha già esaurito il bonus dei falli, segno evidente che il Verona è stato plasmato a sua immagine e somiglianza, il nuovo Genoa
targato Lomagistro -col suo approccio vincente alle partite!!!- impone alla
squadra di pensar different. E la squadra ligure pensa different. Dopo cinque minuti è però il Verona a passare in vantaggio con
Maddalena. No panic, due giri di lancette
e il Grifone pareggia con un bel diagonale di Giancarlo Rizzi, e nei successivi
dieci minuti archivia in fretta e furia la pratica: tripletta di Lomagistro e
doppietta di Giannini. Inutile la rete di Trullo nel finale di primo tempo. Si
va al riposo sul punteggio di 6-2.
La ripresa è un susseguirsi di gol senza
senso, rispetto ai quali l’arbitro perde il conto consegnando al tabellino un
poco credibile 8-4 per il Genoa, che i giocatori in campo affermano essere su per giù un 12-8
per i rossoblù. I secondi tempi senza senso sono però tali finchè
qualcuno non decide di darglielo un senso. L’uomo chiamato a dare un senso a
questa partita è Francesco Moretti, uno che ogni volta che scende in campo si domanda se non fosse
meglio una mangiata in macelleria, quello che tra il primo e il secondo tempo
si domanda se è ancora un difensore coi piedi buoni o non già piuttosto un allenatore caporale: Moretti questa settimana ha chiesto al
campo di dirgli se è un bruco o una farfalla, ed il campo gli ha risposto che è
ancora una farfalla. Spiovente in area dalla destra di Giovanni Mancino, Moretti si coordina
per battere al volo col sinistro, la gravità concede il lasciapassare al mezzo
quintale della sua gamba sinistra che esplode un fendente sotto l’angolino... e prima
ancora che la palla s'insacchi nel sette, Moretti è già membro onorario (insieme a Di Natale e a Van Nilstelrooy), dell’esclusivo club di quelli che
fanno il gol giusto con il piede sbagliato.
IL MIGLIORE Fabrizio Giove (Genoa), voto 7. Essere l’estremo
difensore di una squadra che si lascia bucare come fosse una groviera non
dev’essere facile. Lui assolve l’ingrato compito portando a casa quella che ad
oggi è la partita del Genoa con meno gol subiti, complice Pierino, che
verosimilmente segna una mezza dozzina di gol in meno sul suo taqquino. Per il
resto c’è davvero poco da dire: forte in avvio di primo tempo, elegante in
alcuni interventi nella ripresa e sempre ben piazzato, in tutti i sensi.
Grandissima prestazione la sua, meno quella del suo barbiere. RASATO.
IL PEGGIORE Pierino (arbitro della sezione di Bongallina),
voto 4. Segna i gol con la precisione di un ragioniere bocciato in primo
superiore ed a fine partita consegna alle statistiche un improbabile 8-4.
Amante della musica classica all’undicesima rete del Genoa dice: “E’ la settima… sinfonia Beethoven!”.
CONTABILE.
BOLOGNA-FIORENTINA: 3-6
La coppia viola Mancini-Duca stende il Bologna e favorisce
l'aggancio dei toscani al secondo posto della classifica. I padroni di casa restano
attaccati al match fino all’espulsione di capitan Bianco che, anche nella serata
più soft del campionato, dimostra d’avere il fallo facile nel proprio dna, e
con due inutili spallate a Piero Giannuzzi si fa cacciare dal campo sul
finire del primo tempo. E’ lo stesso Bianco che dalla panchina cerca di
ricucire le fila dell’intesa bolognese recise dallo sposalizio calcistico ormai
consolidato tra De Iacovo e il centroavanti Fabio Conte.
L’attaccante bolognese
può anche decidere di uscire dal campo, farsi via Matteotti a
piedi e andare a fare footing sulle Cesine: De Iacovo gli passerà
sempre e comunque la palla, per inerzia, per pigrizia e per affinità
generazionale. Facile quindi per Domenico Ranaldo giocare puntualmente
d’anticipo. La prima frazione di gioco si chiude così sul parziale di 3-2, alla
tripletta di Michele Mancini, risponde Michele Maggiore con due cannonate da
fuori area.
In apertura di ripresa Duca spiana la strada ai suoi con una deviazione
fortuita (ma quando succede a lui non è mai culo!) che gli vale il gol numero
millesseicentottantasette di questo campionato. Maggiore accorcia nuovamente le
distanze quando però la partita appare ormai segnata. La Fiorentina suda, sbuffa,
ed inanella il terzo risultato utile consecutivo, lanciando nella classifica
cannonieri anche il suo capitano Piero Giannuzzi che nel finale mette a segno
il gol del definitivo 3-6, nonché il suo primo centro stagionale.
IL MIGLIORE Vincenzo Duca (Fiorentina), voto 6. Non è il prototipo del giocatore da oratorio, è piuttosto una
branda semovente che sradica e scardina, divelle e diverte, imposta e
intimorisce, e come suggerisce l’enigmatico cognome, accetta sempre i falli con la
signorilità d’un nobile. Senza mai imprecare (immagina:puoi!). Poco adatto a giocare
nei pressi delle chiese e dei circoli religiosi per via del fatto che anche solo per
respirare lui bestemmia. Fa piangere
lacrime di sangue al pubblico di suoi amici che tutto sommato hanno avuto il coraggio
di andarsi a vedere l’impietoso spettacolo. Riesce ad
impallinare due volte Ricciardi e resta agganciato al treno della classifica
cannonieri. Per gli amici “Levandosky”, per i compagni di squadra
“Levatedalcazzo”. TURPILOQUIO.
IL PEGGIORE Sempre Pierino (arbitro della sezione Bongallina),
voto 3. Sebbene non in giornata, arbitra egregiamente la prima parte di gara e
tiene in pugno una partita non facile. Alla mezzora decide di sventolare il
secondo giallo sulla faccia di un Maurizio Bianco mediamente falloso, mediamente
nervoso, e mediamente in grado di fare due falli cattivi nel giro di cinque
minuti sullo stesso avversario. Il rosso è d’obbligo, ma al capitano del
Bologna che gli domanda se l’espulsione gli varrà la squalifica, lui risponde “No,
per me tu puoi tranquillamente giocare la prossima!”. Se qualcuno avesse ancora
dubbi sulla discrezionalità del regolamento……. è pregato di tramutarli in certezze. IRREGOLARE.
LEGGI L'ARTICOLO PRECEDENTE
LEGGI L'ARTICOLO PRECEDENTE
Nessun commento:
Posta un commento