mercoledì 18 dicembre 2013

QUELLI DI... SERIE A 2013/2014 | Il Bologna rovina la festa al Napoli: niente sorpasso azzurro, per i rossoblù tre punti preziosi.

Lunedì 16 dicembre. Per il recupero della quarta giornata, sono scese in campo Bologna e Napoli. La mancata rivalità tra territori lontani, questo match scarico da secoli di storia, questo poco sentito derby gastronomico di pizza margherita e babbà contro tortellini e quell’altra specialità bolognese che finisce in “ini” … hanno finito con l’incidere su una partita agonisticamente accesa ma tecnicamente opaca. E pensare che per i partenopei la gara si presentava con auspici che definire buoni è dir poco. Ai campani bastava infatti una vittoria sculata fori casa, o anche solo un pareggio, per chiudere il girone d’andata davanti a tutti. Però, si sa, il calcio è una giostra, i calcinculo sono una lotteria e i “tirapiedi” sono ovunque. Sugli spalti, ad esempio, almeno una trentina di matrice interista e filo-genoana. 

BOLOGNA-NAPOLI: 7-6
Successo importante per il Bologna, che ritrova una vittoria che mancava dalla prima giornata. Decisiva la zampata di testa di Ciccio De Iacovo nel finale. Prestazione opaca invece per il Napoli che perde malamente l’occasione di laurearsi campione d’inverno. 
I partenopei si presentano sul terreno di gioco con una buona mezzora di ritardo. L’arbitro -la cui voglia di arbitrare non è tra le migliori ogni volta che c’è da dirigere il Bologna- rigira alla squadra emiliana la scelta sulla eventuale vittoria a tavolino, a sorpresa però i rossoblù chiedono di giocare… così Martino Santoro e Francesco Tarantini si cambiano, passano altre tre ore, e poi finalmente si comincia. Si capisce sin dalle prime battute che la voglia di correre tra i napoletani è scarsuccia, se possibile inferiore anche a quella dell’arbitro di arbitrare.

I Bolognesi scendono in campo con lo spirito di chi deve acchiappare l’ultimo pullman della Sita e avendolo perso alla Madonnina si piazza all’angolo di via Roma. Ultima chance per gli emiliani di attaccarsi al gruppone di testa della classifica. Roba che sulla carta avrebbero potuto accontentarsi del pari. La vittoria è grasso che cola. Nelle fila azzurre sono assenti Giuseppe Mazzone per “vuasciazza” , e Francesco D’Angelo perché pensava che il lunedì fosse ancora domenica per via del fatto che alla Tv davano Roma-Milan. Il Napoli insomma è al minimo dei suoi effettivi, e quelli presenti sono con la testa altrove. Volpe appare senza smalto, per un brasiliano abituato alle temperature calde, misurarsi con i 5° gradi centigradi è sempre complicato. Tarasco sembra un po’ giù di morale perché non è riuscito a spendersi i soldi del Verona che aveva preso in consegna.  Tarantini s’è dimenticato di mettersi la canotta “sono figo e somiglio a Nek” e si pone il problema di come esultare in caso di gol.

Nei primi dieci minuti sembra una partita normale, aperta, equilibrata. Il Bologna fa qualcosa in più del Napoli, anche perché fare qualcosa di meno significherebbe avere due squadre barricate davanti alla porta e 50 metri di vuoto in mezzo al campo. La compagine di Maurizio Bianco parte con il piglio giusto: al 5′ segna De Iacovo, un minuto più tardi raddoppia Conte che fa l’eurogol, indovinando il tiro al volo e superando con una gran giocata il portiere azzurro Guarino. Nel corso del match riproverà altre 16 volte l’acrobazia lisciando puntualmente la fortuna. Passano pochi secondi e il Napoli prima accorcia le distanze e poi trova il pareggio con Tarantini, che si fa largo con una bella azione personale. Reagiscono i rossoblù: Guarino anticipa con i pugni De Iacovo, sulla ribattuta Bianco la mette sotto il sette. Pareggia nuovamente il Napoli con una bella azione personale di Volpe, che salta Maggiore, entra in area e con un tocco sotto sorprende Luca Ricciardi sul proprio palo. Sul finire del primo tempo è nuovamente Conte a riportare in vantaggio il Bologna con un gol di rapina sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Si va al riposo sul punteggio di 4-3 per i padroni di casa, e con entrambe le squadre perse in quel limbo dove un tempo è appena finito e un altro tempo deve ancora cominciare: un tempo in più per amare, per sognare, per vincere. Un tempo nel quale farsi una domanda e possibilmente darsi una risposta. L’intervallo in sostanza ha la faccia di Marzullo. E un po’ anche quella di Pierino, che neppure stavolta si toglie la soddisfazione di fischiare un tiro libero contro il Napoli, in tutto il girone d’andata mai cinque falli per i ragazzi di Volpe. Una partita che insomma ha diverse facce, tranne quella di Fabio Conte che rientra in campo con il volto coperto da uno scalda-collo indossato a mò di passamontagna. E’ il primo Black Block al palazzetto, ed infatti gli animi si riscaldano. La ripresa si apre con il Napoli che trova subito il pareggio con un colpo di testa di Tarantini, ed il Bologna che prontamente risponde con una conclusione a botta sicura di Maurizio Bianco dopo un errore di Santoro, unico di una partita maiuscola per il libero napoletano. Si va avanti così fino al 6-6, con cinque minuti ancora sul cronometro. Gli ospiti si rilassano ed Acclavio scodella in area un pallone sul quale saltano in quattro, solo uno però con i tempi giusti. De Iacovo in elevazione ha la meglio su tre avversari, e di testa la mette all’incrocio dei pali. E’ il gol del 7-6 che può valere i tre punti. 

C’è ancora il recupero però, e nel recupero talvolta ci sono attimi che ripagano di tutto... momenti magici che premiano lo sforzo, la fatica, la costanza, l’abnegazione, in una parola: il merito. Poi ce ne sono altri di momenti, tipo questo: Santoro imposta, Tarantini per la prima volta nei novanta minuti si ricorda che con lui in campo ci sono altri 4 coglioni con la maglia azzurra e passa la palla, Gianvito Volpe apre per Tarasco sulla sinistra, il portiere è fuori causa, la porta è vuota, Tarasco è mancino e la palla gli finisce proprio li, sul piattone sinistro…..... fuori. Tarasco la calcia meschinamente Fuori. E’ il calcio bellezza: live it or leave it.

Il MIGLIORE Francesco De Iacovo (Bologna), voto 7. Al Bologna nei primi dieci minuti non è sembrato vero di dover aspettare il Napoli, che da par suo ha giocato (si fa per dire!) di rimessa. Peccato solo per quella sgradevole formalità che richiede che per vincere una partita si debba anche segnare. Certe volte veramente ci si perde dentro la burocrazia, queste cose ottocentesche che per vincere tocca segnare, così Luca Ricciardi para l’imparabile mentre gli attaccanti rossoblù sbagliano l’impossibile. Per fortuna ci pensa De Iacovo a realizzare sia il gol che sblocca la partita, che quello che definitivamente la chiude. Un colpo di testa tra tre avversari. Salta in mezzo a Rucci, Santoro e Guarino a braccia tese e di testa la mette sotto il sette. PROVVIDENZIALE.
IL PEGGIORE Francesco Guarino (Napoli), voto 5. Prova incolore dell’estremo difensore azzurro, questa settimana gli sono stati diagnosticati alluce valgo, ernia iatale, onicomicosi, labbro leporino, inestetismi delle palle e…. di conseguenza, ha disputato la sua peggior partita da quando è al Napoli. Resta, con un gol in più rispetto all’interista Cantore, il corsa per il titolo di portiere meno battuto del campionato. Questa partita però proprio non gli riesce, e rischia di rimanergli indigesta come un Pandoro fuori stagione. Il pallone più importante della gara gli sfugge dalle mani come fosse una saponetta. DISTRATTO.

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