Quarto appuntamento col campionato più bello del mondo. Che conferma quanto avevamo scritto nei precedenti articoli, vale a dire che il campionato è livellato, e che al momento ancora non è ancora in grado di eleggere la sua "regina". Se si esclude la Fiorentina, ferma ad un punto, ci sono ben cinque squadre nel fazzoletto di tre punti in classifica.
GENOA-VERONA: 6-11
Accade l'incredibile nel testacoda della quarta giornata tra l'ultima in classifica e la capolista Genoa. Il Verona s'impone in maniera netta al "Marassi" e supera i grifoni mettendo in cassaforte 3 punti preziosissimi che le consentono di abbandonare lo spauracchio di quell'ultimo posto in classifica che equivale all'estromissione dai playoff. La vittoria degli ospiti matura nella ripresa, dopo un primo tempo assai poco brillante. La prima fase del match è di studio. Si fanno preferire i padroni di casa, il portiere verdeoro Rosario Lapiscopia è attento a chiudere bene tutti gli spazi. Gradualmente la squadra di Luisi guadagna spazio e la capolista ripiega in difesa, puntando molto sugli spunti di Giannini, come sempre il più attivo nelle fila liguri. Dopo i primi dieci minuti però il bomber genoano è costretto ad abbandonare il campo per infortunio. E la partita si apre. Tommaso Lapiscopia pesca per due volte Giovanni Ribecco solo in area, in entrambe le occasioni il diagonale dell’attaccante veronese non lascia scampo a Giove. Lo svantaggio scuote il Genoa che prova a gettarsi in avanti con generosità e trova il pareggio con Mancino, che firma a sua volta una doppietta. Si va al riposo con la partita ancora aperta ad ogni risultato. Nella seconda mezzora però sale in cattedra Valerio Maddalena che comincia a segnare i gol col pallottoliere ed infligge alla squadra di Nigro il primo -sonoro!!!- k.o. stagionale.
IL MIGLIORE Tommaso Lapiscopia (VERONA), voto 7. Partita generosissima e di sostanza. La tecnica è quella un pò ruvida di Pablo Montero dopo un cicchetto party. Ci mette un quarto d'ora prima di entrare mentalmente in partita, poi prima della mezzora mette la firma sulla gara con due assist di pregevole fattura. Nella seconda parte del match sfiora anche il gol con una cannonata che stordisce Nigro. Nel post-partita, alla domanda “perché avete vinto?” risponde “perché volevamo vincere!”. A queste latitudini Volere è potere. MACISTE
IL PEGGIORE Domenico Bianco (GENOA), voto 4. Si sacrifica nel ruolo di prima punta, tuttavia, senza il suo partner d'attacco Giannini, non riesce quasi mai ad impensierire la difesa avversaria. Va in paranoia quando l'arbitro non gli fischia un rigore abbastanza evidente, poi però comincia un festival delle simulazioni alla Neymar ogni qualvolta viene sfiorato. Forte dell'esperienza delle immersioni in quel di Polignano, si tuffa per tre volte in area di rigore. PESCE FUOR D'ACQUA.
Fuori dall'aspetto squisitamente calcistico segnaliamo anche la "tirchiaggine" di Nigro, qualcosa che passati i vent'anni uno non si augura mai di vedere. Auto-Incaricatosi di stampare una ventina di calendari del campionato per compagni ed avversari, si presenta al campo con due fogli due e dice "chi vuole si fa le fotocopie!". Non è difficile immaginare il perchè sia del Genoa, storica tradizione di braccini corti.
INTER-FIORENTINA: 8-3
GENOA-VERONA: 6-11
Accade l'incredibile nel testacoda della quarta giornata tra l'ultima in classifica e la capolista Genoa. Il Verona s'impone in maniera netta al "Marassi" e supera i grifoni mettendo in cassaforte 3 punti preziosissimi che le consentono di abbandonare lo spauracchio di quell'ultimo posto in classifica che equivale all'estromissione dai playoff. La vittoria degli ospiti matura nella ripresa, dopo un primo tempo assai poco brillante. La prima fase del match è di studio. Si fanno preferire i padroni di casa, il portiere verdeoro Rosario Lapiscopia è attento a chiudere bene tutti gli spazi. Gradualmente la squadra di Luisi guadagna spazio e la capolista ripiega in difesa, puntando molto sugli spunti di Giannini, come sempre il più attivo nelle fila liguri. Dopo i primi dieci minuti però il bomber genoano è costretto ad abbandonare il campo per infortunio. E la partita si apre. Tommaso Lapiscopia pesca per due volte Giovanni Ribecco solo in area, in entrambe le occasioni il diagonale dell’attaccante veronese non lascia scampo a Giove. Lo svantaggio scuote il Genoa che prova a gettarsi in avanti con generosità e trova il pareggio con Mancino, che firma a sua volta una doppietta. Si va al riposo con la partita ancora aperta ad ogni risultato. Nella seconda mezzora però sale in cattedra Valerio Maddalena che comincia a segnare i gol col pallottoliere ed infligge alla squadra di Nigro il primo -sonoro!!!- k.o. stagionale.
IL MIGLIORE Tommaso Lapiscopia (VERONA), voto 7. Partita generosissima e di sostanza. La tecnica è quella un pò ruvida di Pablo Montero dopo un cicchetto party. Ci mette un quarto d'ora prima di entrare mentalmente in partita, poi prima della mezzora mette la firma sulla gara con due assist di pregevole fattura. Nella seconda parte del match sfiora anche il gol con una cannonata che stordisce Nigro. Nel post-partita, alla domanda “perché avete vinto?” risponde “perché volevamo vincere!”. A queste latitudini Volere è potere. MACISTE
IL PEGGIORE Domenico Bianco (GENOA), voto 4. Si sacrifica nel ruolo di prima punta, tuttavia, senza il suo partner d'attacco Giannini, non riesce quasi mai ad impensierire la difesa avversaria. Va in paranoia quando l'arbitro non gli fischia un rigore abbastanza evidente, poi però comincia un festival delle simulazioni alla Neymar ogni qualvolta viene sfiorato. Forte dell'esperienza delle immersioni in quel di Polignano, si tuffa per tre volte in area di rigore. PESCE FUOR D'ACQUA.
Fuori dall'aspetto squisitamente calcistico segnaliamo anche la "tirchiaggine" di Nigro, qualcosa che passati i vent'anni uno non si augura mai di vedere. Auto-Incaricatosi di stampare una ventina di calendari del campionato per compagni ed avversari, si presenta al campo con due fogli due e dice "chi vuole si fa le fotocopie!". Non è difficile immaginare il perchè sia del Genoa, storica tradizione di braccini corti.
INTER-FIORENTINA: 8-3
Una rete di Ciriello su calcio di rigore all’inizio del
secondo tempo rompe gli equilibri e permette all’Inter di battere la
Fiorentina. Al “San Siro” finisce 8-3, con Giuseppe Santantonio grande
protagonista con una tripletta nel finale. I neroazzurri ritrovano così il
successo dopo la sonora sconfitta rimediata a Napoli, e confermano i problemi
dei viola, ancora all’asciutto di vittorie in questo campionato.
In apertura di
match è la Fiorentina a puntare maggiormente la porta, le staffilate di Duca
trovano però sempre attento Cosimo Cantore (ancora una grandissima prestazione
quella del portierone lombardo). A sbloccare il risultato, in favore dei
padroni di casa, è un’azione personale di Michele Posa: il “Beatles” neroazzurro
sfugge alla marcatura di Francesco Giannuzzi e con un tocco morbido batte
Ludovico in uscita. I viola pareggiano con un bel diagonale del nuovo acquisto
Emanuele Malvani, e poi si portano sul doppio vantaggio grazie a due
conclusioni ravvicinate del solito Duca, che nel corso del primo tempo colpisce
anche dieci legni e si fa parare ben 4 tiri liberi da Cantore. E’ lui l’Igor
Protti di questa squadra in crisi di risultati ma con una forte vocazione
offensiva. L’inter decide di svegliarsi prima del riposo e due bei gol di Vito Minerva riportano in parità il match.
Il secondo tempo si apre con un calcio di
rigore per l’Inter, conquistato e trasformato da
capitan Ciriello con una “puntetta” vecchio stile. In una partita avara di
grandi emozioni l’esultanza esagerata del capitano neroazzurro la fa da
padrona: manco avesse segnato in rovesciata nella finale dei mondiali, si fa
due giri di campo gridando come un pazzo, poi si arrampica sulla retina
rischiando di far crollare le protezioni ed infine chiede il cambio per
accomodarsi in panchina e telefona a parenti ed amici. L’ultima parte del match
non brilla per equilibrio. Nel monologo finale tutto neroazzurro spiccano le tre
reti di Giuseppe Santantonio che prima fulmina Ludovico con un sinistro al volo e poi due
volte di destro.
IL MIGLIORE Giuseppe Santantonio (Inter), voto 7. Forte in fase d’attacco, elegante nei recuperi
e preciso sotto porta. Una grandissima prestazione la sua, coronata da una
tripletta. Simpatico il siparietto nel finale: a partita ormai chiusa, ben cinque
gol di scarto, si lamenta con l’arbitro per un rinvio irregolare del portiere
avversario. Mentre dribbla a centrocampo, con la palla tra i piedi, spiega a
tutti il regolamento. L’arbitro ammette la propria ignoranza, nel dubbio però
lascia proseguire. Cose mai viste. NOTAIO.
IL PEGGIORE Piero Giannuzzi (Fiorentina), voto 4. Nel primo
tempo argina con successo il gioco avversario in mezzo al campo, poi frana
“illegalmente” su Ciriello in area di rigore causando il penalty che
indirizzerà la partita. Nel finale balla attorno a Minerva senza mai commettere
fallo, si becca una cannonata sull'orecchio destro. Con lui balla tutta la Fiorentina, che
chiude la serata con un lento. Certamente più a suo agio con una Reflex e un
teleobbiettivo. Come nei vecchi rullini… NEGATIVO!
Nota a margine: con il messaggio in segreteria di Michele
Ignazzi credevamo di aver toccato il fondo, ed invece, a 48 ore dalla fine della
partita con i viola, l'interista Ciriello ha inoltrato un SMS a Gino Tarasco, chiedendo al
calciatore napoletano di recarsi nel supermercato di Nicola Cannito per raccontare
a tutti di come si è procurato e di come ha trasformato il rigore. Della serie.. "avantatem'!!!". Ok, va bene
tutto, qui però serve uno psichiatra in campo.
BOLOGNA-NAPOLI: rinv.
Dopo Fiorentina-Verona che la settimana scorsa si sono divertite a rinviare l’unico giorno a clima sereno della settimana, stavolta è toccato a Bologna-Napoli che hanno posticipato il big match dell’anno a data da destinarsi, offrendo al Genoa la possibilità (non sfruttata!) di allungare la classifica.
Secondo alcune indiscrezioni i calciatori partenopei si sarebbero ugualmente ritrovati negli spogliatoi del Palazzetto per festeggiare la sconfitta del Genoa ed avrebbero stappato una bottiglia di vino della premiata qualità enologica Castria Vini, ex sponsor della compagine azzurra.
BOLOGNA-NAPOLI: rinv.
Dopo Fiorentina-Verona che la settimana scorsa si sono divertite a rinviare l’unico giorno a clima sereno della settimana, stavolta è toccato a Bologna-Napoli che hanno posticipato il big match dell’anno a data da destinarsi, offrendo al Genoa la possibilità (non sfruttata!) di allungare la classifica.
Secondo alcune indiscrezioni i calciatori partenopei si sarebbero ugualmente ritrovati negli spogliatoi del Palazzetto per festeggiare la sconfitta del Genoa ed avrebbero stappato una bottiglia di vino della premiata qualità enologica Castria Vini, ex sponsor della compagine azzurra.
Una menzione a parte, per concludere, va alla memoria dei palloni in dotazione
al Palazzetto, finalmente sostituiti. Per le prime 3 giornate da queste parti
ci si è arrangiati con palloni indegni perfino dei campetti brasiliani. Curiosi
oggetti di forma ovale, piccoli e a modo loro “anti-rimbalzo”. Al peso
specifico di 9 kg, colore grigiastro, calciandoli, si aveva l’impressione di giocare
con un melone di pane, di quelli senza semi. Irregolari. I nuovi tuttavia dovrebbero essere ad uso esclusivo di "Quelli di... SERIE A". Uso...esclusivo.
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