La terza giornata di campionato “QUELLI DI… SERIE A
2013/2014” regala emozioni che a confronto il voto sulla decadenza di
Berlusconi è robetta da poco. Si gioca a spezzatino: giovedì, venerdì e lunedì,
senza bisogno dei diritti televisivi. C’è sempre qualcuno che ha altro da fare…
anche questo è calcio.
BOLOGNA-GENOA: 7-11
Il Genoa delle meraviglie non si ferma più. La squadra di Nigro,
ancora imbattuta, supera anche il Bologna e conquista il terzo risultato utile
consecutivo, consolidando il primato in classifica che ora la vede solitaria ad
una lunghezza dal Napoli.
I padroni di casa resistono solo un tempo, prima di
inchinarsi alle invenzioni di Claudio Giannini nella ripresa. La prima frazione si
gioca a viso aperto, con occasioni da una parte e dall’altra e Giove e
Ricciardi grandi protagonisti del match. I liguri provano a sfruttare le
maggiori qualità tecniche in avanti, devono però guardarsi dalle in-side di
Michele Maggiore, migliore in campo della squadra bolognese. E’ proprio
l’attaccante emiliano a sbloccare il risultato con un gol di rapina e
successivamente a propiziare la rete in acrobazia di Conte. Gli ospiti
ribaltano però il risultato con due lob di Domenico Bianco e ad una serpentina
di Giovanni Mancino, andando al riposo in vantaggio per 3-2. Nella ripresa i
ritmi calano gradualmente ed il Genoa si affida al possesso palla e alle
ripartenze, lanciando in contropiede il suo top-player Giannini , che trasforma
in gol ogni pallone che tocca. Il Genoa sale a 7 punti, il Bologna resta fermo
a quota 4, in una classifica ancora cortissima.
IL MIGLIORE Francesco Moretti (GENOA), voto 8. Dallle
tavolate in macelleria all’area piccola. Gioca, vince, prende in giro avversari
e compagni, e va via senza pagare la quota campo. Esordio col botto per il Bud
Spancer delle Gravine, che riscatta l’assenza delle due precedenti giornate
ergendosi a severo guardiano dell'area di rigore e prendendo le redini
dell'impostazione dalle retrovie. Con carattere, piglio deciso ed esperta
autorità dimostra a tutti cosa può fare un over 35 in un campo da calcetto,
anche se –ad onor del vero- indossa scarpe da calcio. Scarpe pessime. Piedi
buoni. TIGNOSO.
IL PEGGIORE Fabio Conte (BOLOGNA), voto 5. Parte bene:
corsa, profondità e passaggi smarcanti. Sul finire del primo tempo realizza anche
un bellissimo gol in sforbiciata (lui che delle sforbiciate ne ha fatto una
professione!). Nel primo tempo corre e tiene in partita il Bologna. Poi però la
sua squadra cala e lui impazzisce, calciando alle stelle ogni volta che si
affaccia dalle parti di Giove (il portiere, non il pianeta!). A dieci minuti
dalla fine subisce un normalissimo fallo tattico e finisce a terra come uno che
è stato sparato alla schiena da una revolver semiautomatica. Si rialza
barcollando come Balboa dopo dieci round contro Apollo Cread e si incarica di
battere il calcio di punizione: riesce nell’impresa inedita di colpire i riflettori
del palazzetto. RICARDO QUARESMA.
NAPOLI-INTER: 10-5
Giù la maschera. L’organizzazione di un torneo senza un
ritorno economico deve avere un fine, e nel caso specifico il fine di questo
campionato era -ed è!- lo sfottò generato e generabile da questa partita.
Ciriello carica a molla i suoi e condisce la vigilia del match mettendo sul
piatto una spavalderia degna del generale Custer prima dell’attacco ai Lakota.
E la spavalderia, si sa, non paga.
Aldilà del contorno, quella tra il Napoli e l'Inter, sul campo, è gara spettacolare. Ad imporsi sono i partenopei, grazie
ad una prova corale di primissimo livello, che segna il sorpasso sui neroazzurri,
autori comunque di una prestazione convincente. Il successo permette alla
squadra di capitan Gianvito Volpe di restare tra le big della classifica, sulla scia del
Genoa che la precede di un punto. L’avvio al ‘San Paolo’ è vivacissimo. Bastano pochi minuti all’Inter per
sbloccare il risultato con Minerva, e poi portarsi immediatamente sul 2-0 con
Santantonio, che sul tiro-cross di Vincenzo Mancuso è il più veloce di tutti ad
insaccare. Il vantaggio non dura più di tre minuti: il tempo che serve a Francesco Tarantini per battere prima di destro e poi di sinistro l’ottimo Cantore e
firmare il 2-2, col quale si va al riposo.
Nella ripresa la squadra di Ciriello
si rende ancora pericolosa, ma Guarino è attento a chiudere gli spazi. Nel
frattempo l’esordiente Francesco D’Angelo organizza le fila in difesa e il
Napoli prende in mano la partita: vanno a segno Santoro, lo stesso D’Angelo,
poi due volte Volpe, tre Mazzone e nel finale c’è gloria anche per il portiere
Guarino che trafigge il collega Cosimo Cantore dopo uno slalom alla Alberto Tomba. La
partita regala un ultimo sussulto all’ingresso in campo di capitan Ciriello,
che prima segna un bel gol di rapina e poi frana su Santoro a centrocampo…. Difficile
descrivere la comicità del siparietto che ne segue: Cantore dalla sua porta
urla “Santoro, alzati in piedi!”. Il calciatore napoletano cerca di
giustificarsi: “Cosimo… mi ha fatto male al ginocchio”, il portiere dell’Inter
incurante replica “Non me ne frega un cazzo, alzati in piedi..” -e poi borbotta
tra se e sé- “ A Napoli sapete fare solo la pizza e il presepe”. Insomma, un
finale di partita mitologico.
IL MIGLIORE Giuseppe Mazzone (NAPOLI), voto 8. Si sorbisce i
predicozzi di Santoro senza batter ciglio, e già per questo meriterebbe la
palma del migliore. Sul campo grande corsa e tanti dribbling ubriacanti. Quando
non c’è nessun avversario da saltare in dribbling, dribbla i propri compagni di
squadra. Nella ripresa, mentre tutti calano, lui aumenta il ritmo galoppando
sulla fascia e regalando la gloria a Tarantini, Volpe e Santoro che finalizzano
di volta in volta i suoi passaggi. Serve assist a valanga, segna 3 gol e non
sembra accusare la stanchezza. E pensare che aveva appena finito l’allenamento
con la scuola calcio, in pratica una 4 ore di calcio no stop. Nello spogliatoio
si isola, e prima di farsi la doccia passa una ventina di minuti davanti al
cellulare per avvisare fidanzata ed amici della vittoria. Carattere da
professionista. Serietà e costanza assicurate. AEROBICO
IL PEGGIORE Michele Posa (INTER) voto 4. In palio ci sono i
3 punti ed un Amaro Lucano di scommessa. Lui parte male, essendo l'unico nelle
fila interista a presentarsi sul campo con una maglietta nera, mentre gli altri
sono in tenuta blu. Le casacche lo salvano. Sul campo non gli va meglio: si
perde in inutili sgroppate sulla fascia, tiri sbilenchi e richieste di essere
servito con maggiore precisione dai compagni, per poi spararla sul tetto del
118. Per la prima volta in questo campionato non timbra il cartellino, in
compenso serve un bell’assist a Mancuso a partita ormai irrimediabilmente
compromessa. Soffre l’eccessivo nervosismo col quale il suo compagno di squadra
Ciriello ha caricato la vigilia….. e perde la scommessa. AMAR-EGGIATO
VERONA-FIORENTINA: rinv.
Cube de teatre dei fratelli Giannuzzi, che a poche ore dall’inizio del match, chiedono il rinvio dello stesso, e di comune accordo con il capitano dell’Halles Verona Federico Luisi posticipano a lunedì. Le due squadre, che fino ad ora hanno sempre giocato sotto la pioggia, racimolando un solo punto in due, perdono l’occasione per giocare sull’asciutto, rinviando le ostilità a lunedì sera, giorno di allerta meteo su tutto il territorio pugliese. Tu chiamale se vuoi… strategie.
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